La W140 S 350 del socio Palmiro A.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il progetto per il modello che avrebbe sostituito l’ammiraglia di Stoccarda, la W126, fu avviato già nel 1982; si era fissato che la produzione avrebbe dovuto cominciare nell’autunno del 1989 ma alcuni eventi indussero la Mercedes-Benz, che aveva a quel punto già ultimato 19 prototipi, a rimandare il tutto per sviluppare un V12 che potesse contrastare l’offensiva commerciale concorrente.

La produzione cominciò quindi solo nel 1991 e la presentazione avvenne al Salone dell’automobile di Ginevra di quell’anno. All’epoca della sua presentazione, la nuova ammiraglia tedesca rappresentava l’apice del lusso nel segmento G cui apparteneva, ed era ritenuta da molti la migliore macchina in produzione in quel periodo, come lo era stato in passato per la W100.
Si ritiene che la nuova macchina sia costata alla Mercedes-Benz oltre 1 miliardo di dollari per il solo sviluppo.

Esternamente, la vettura conserva tutti i tratti tipici delle prestigiose berline che recano sul frontale la “stella a tre punte”. L’eleganza della linea si deve ancora una volta all’équipe del centro stile Mercedes-Benz guidata dal friulano Bruno Sacco.
Il frontale rivela subito una novità significativa, rappresentata dalla griglia frontale incorporata nel cofano motore (per la prima volta in una Mercedes-Benz) e dalla stella non più posta sulla sommità della griglia stessa, ma sulla punta del cofano motore. La fiancata tende a rendere più imponente la vista d’insieme grazie all’ausilio di fascioni laterali di dimensioni generose. Internamente, la W140 è più spaziosa del modello precedente, ed appare assai elegante ancora oggigiorno.
La dotazione comprende dispositivi come i finestrini elettrici con riapertura d’emergenza nel caso questi dovessero trovare un ostacolo nel loro percorso (per esempio un bambino affacciato). I finestrini stessi, inoltre, sono a doppio cristallo, in modo da fornire un ottimale insonorizzazione ed un adeguato isolamento termico. Particolari erano le antenne che fuoriuscivano dai parafanghi posteriori per assistere il conducente in caso di manovra in retromarcia, poi sostituite nella seconda serie da sensori di retromarcia.

Meccanicamente, la W140, manteneva la classica impostazione della Casa tedesca: motore anteriore longitudinale e la trazione posteriore, e sospensioni con avantreno di tipo MacPherson e retrotreno a bracci multipli.

La coupé

Presentata al Salone di Detroit del 1992, la nuova coupé di lusso Mercedes-Benz conserva, almeno inizialmente, la sigla SEC già utilizzata per il coupé C126. Al contrario della precedente coupé, invece, sono maggiori le differenze estetiche con cui si distingue dalla berlina da cui deriva, specie nel frontale, che ora sfoggia dei gruppi ottici dal disegno differente rispetto a quello della corrispondente berlina.

La SEL e le speciali

Oltre alla normale berlina e al coupé, la W140 è stata proposta anche come berlina a passo allungato di 100mm (versioni SEL). La lunghezza complessiva passa così da 5113mm a 5213mm. Nonostante il grande lusso le V140 si allungavano meno delle V126 in cui la differenza tra SWB e LWB era di 140mm.
La versione V140 ha esordito assieme alla W140 a passo normale ed è stata proposta in quasi tutte le motorizzazioni, ad eccezione di quelle a gasolio e di quella a benzina da 2,8 litri.
In occasione del riassetto delle denominazioni dei modelli Mercedes-Benz, avvenuto nella prima metà del 1993, anche queste versioni non sfuggirono alla regola. Così, per esempio, la 600 SEL divenne S 600 Lunga (o Lang, come veniva chiamata dai tedeschi).

Un’altra versione particolare è stata quella proposta a metà del 1996, denominata pullman e caratterizzata dal passo maggiorato di un metro rispetto alla versione SEL. La lunghezza raggiungeva così 6.213 mm contro i 5.213 mm della SEL, grazie ad un interasse passato da 3.140 a ben 4.140 mm, la vettura disponeva di sei posti in tre file da due posti ciascuna.
I due posti anteriori sono separati tramite un divisorio dai quattro posti posteriori, sistemati in configurazione vis-a-vis, cioè con due posti affacciati agli altri due.
La W140 Pullman è stata proposta unicamente con il V8 da 5 litri o con il V12 da 6 litri, ed è stata l’unica versione della W140 prodotta fino al 2000, ma non è stata mai inserita ufficialmente in listino.
Sulla base dei modelli 500 SEL/S 500 Lunga e 600 SEL/S 600 Lunga sono state realizzate anche delle particolari versioni blindate con carrozzerie irrobustite, vetri antiproiettile e tutta una serie di rinforzi che alla fine fanno quasi raddoppiare la massa a vuoto di ogni singola vettura rispetto al modello di origine. Basti pensare che la S 500 Lunga blindata arriva a pesare a secco 3485 kg.

Una menzione particolare merita la versione landaulet in esemplare unico allestita nel marzo del 1997 appositamente per il pontefice Giovanni Paolo II, che la utilizzava per i suoi spostamenti ufficiali. La vettura è caratterizzata dalla presenza di una capote che va a coprire solo la parte posteriore del tetto, mentre quella anteriore è in lamiera. Il meccanismo che attua l’apertura della capote è derivato da quello che apre la capote elettrica della Classe E W124 Cabriolet (A124). La vettura nasce sulla base della S 500 Lunga, della quale condivide le principali caratteristiche strutturali, compreso l’interasse di 3.14 m.

Nonostante il prezzo, talvolta proibitivo per la gran parte degli utenti, la W140 è stata un grosso successo commerciale essendo stata prodotta in oltre 430.000 esemplari.

Una 140 oggi

E’ possibile trovare esemplari in ottime condizioni sotto i 10.000€, ma attenzione a provare per bene motore, cambio, freni e tutti gli accessori.
Sono auto molto complesse, ricche di centraline elettroniche non riparabili e ormai introvabili.
Altro neo dell’auto sono i cablaggi, fatti con isolanti che nel tempo tendono a disintegrarsi.
La manutenzione è più facile sui modelli con motorizzazioni a 6 cilindri.
Quando tutto funziona l’esperienza di guida è meravigliosa, ma quando si inizia ad avere problemi si entra facilmente in situazioni senza via di uscita.

Testo del socio Gianluca B. e Yaser M.