Berlina

(foto autoemotodepoca.altervista.org)

 

 

 

Pullmann 4 porte

(foto pintrest.com)

 

 

 

Pullmann 6 porte

(foto pintrest.com)

 

 

 

Landaulet Vaticano

(foto pintrest.com)

 

 

 

Landaulet Vaticano

(foto mercedes-benz.ch)

La genesi della Mercedes W100 risale alla fine degli anni ’50.

Ad un decennio dalla conclusione del secondo conflitto mondiale, la casa di Stoccarda si era completamente ripresa ed il desiderio di ritornare sulla scena mondiale automobilistica con un modello di altissimo prestigio che riprendesse i fasti delle 770 era grande.
Enormi risorse furono investite nel progetto W100 al fine di realizzare la migliore vettura del mondo.

Al salone di Francoforte del 1963 la 600 fu presentata al pubblico, in due versioni, la limousine a passo corto (comunque lunga ben 5,54 metri) e la Pullmann a 4 porte a passo lungo, 70 cm più lunga e con 3 file di sedili. I sedili posteriori delle Pullmann erano del tipo “vis a vis” e separati da quelli anteriori da un vetro divisorio.
La carrozzeria venne disegnata da un giovanissimo Paul Bracq. Lo stile è estremamente classico e le enormi dimensioni non aiutano l’armonia del progetto.

Il punto forte della 600 era comunque la meccanica. A partire dal motore, il primo V8 progettato da Mercedes nel dopoguerra. 6,3 litri ed iniezione meccanica indiretta Bosch con 8 pompanti assicuravano 250 cv ed una enorme coppia motrice. Al motore era abbinato un moderno cambio automatico a 4 marce con convertitore di coppia e la possibilità di selezionare manualmente i rapporti superiori. Freni a disco sulle 4 ruote, all’anteriore doppia pinza visto il peso. Sospensioni pneumatiche, le stesse della 300 codine con opportuni miglioramenti ed aggiornamenti. Ammortizzatori idraulici con possibilità di regolare la rigidità. Dulcis in fundo… il cosiddetto “comfort hydraulic”, un sistema ad olio ad alta pressione con una pompa comandata dal motore e che azionava tutti i servomeccanismi dell’auto, dalla servo-assistenza delle portiere al movimento dei vetri e dei sedili anteriori e posteriori, dal vetro divisorio alla apertura e chiusura del vano bagagli ed altro ancora.
L’interno della vettura era rifinito in splendido velluto di lana oppure in pelle, con ampi inseriti in legno (palissandro, ebano o radica di noce) sulla plancia e sulle portiere. Il livello di personalizzazione era massimo, in pratica non esistono due 600 identiche. Le vetture potevano essere equipaggiate con qualsiasi accessorio richiesto dal cliente, radio con comando remoto, televisione, telefoni anteriori e posteriori, tendine sulle portiere posteriori (sul lunotto erano di serie), set di valigie, rasoio all’interno del poggia-braccio posteriore, tavolini sugli schienali dei sedili anteriori e molto alto.
Il risultato di quanto sopra sinteticamente descritto era una vettura superiore a qualsiasi altra ammiraglia in termini di prestazioni, comfort di marcia, tenuta di strada e doti stradali in generale.
Eppure non fu un successo commerciale. Probabilmente mancava il fascino che emanavano le Rolls e Bentley contemporanee.
La 600 fu prodotta per ben 18 anni, dal 1963 al 1981. Oltre alla limousine e alla Pullmann 4 porte, furono successivamente (1965) introdotte le versioni Pullmann a 6 porte e la Landaulet che fu usata prevalentemente dai capi di stato. Dal 1973 fu tolta dal listino negli Stati Uniti a causa delle restrizioni antinquinamento e in Europa diventa disponibile solo su ordinazione, i pochissimi esemplari costruiti negli ultimi anni sono finiti prevalentemente nei paesi africani ed arabi.
Buona parte delle 600 prodotte (2677 esemplari in tutto) sono state conservate fino ad oggi, spesso in ottime condizioni. La complessità della vettura rende particolarmente onerosa la gestione, per cui il valore sul mercato di queste vetture non rispecchia del tutto l’oggettiva importanza del modello. Fatto salvo per le rarissime Landaulet.