La R129 del socio Paolo V.

La R129 ha il difficile compito di sostituire la R107 che tanti consensi aveva ricevuto nei suoi 18 anni di produzione, riesce bene nel suo intento con tutta una serie di novità destinate a fare storia. La linea è firmata da Bruno Sacco ed è un capolavoro. Superfici levigate, muso lungo e coda corta per esaltare la dinamicità della vettura. Qualche rimando al passato come le prese d’aria sul fascione paracolpi tra bordo posteriore dell’arco passaruota anteriore e la portiera fanno pensare alla 300SL W198, i fari posteriori scanalati sono un must della produzione Mercedes dagli anni 70 (introdotti proprio con la R/C107), la linea di cintura molto bassa e un hardtop con superfici vetrate estese completano l’opera. Dove la 129 eccelle è sottopelle. Aventreno a doppi triangoli e retrotreno multilink (190 W201 docet), sistema di controllo elettronico delle sospensioni, abs, controllo di trazione e avanzatissimi sistemi di sicurezza.
Tra tutti spicca l’arco rollbar ad azionamento automatico per evitare lo schiacciamento dei passeggeri in caso di ribaltamento della vettura. Sensori agli ammortizzatori rilevano l’inclinazione laterale della vettura, se leggono un possibile ribaltamento in 0,3 secondi il rollbar scatta e gli occupanti sono protetti. A ciò si aggiungono anche gli airbag per guidatore e passeggero oltre a rivoluzionari sedili con telaio in magnesio che incorporano le cinture di sicurezza con pretensionatore.
Nessuna auto del periodo è in grado di offrire un tale livello di sicurezza attiva e passiva. L’interno è un capolavoro di eleganza. Linee semplici, uso di legno, plastiche e rivestimenti di elevata qualità, capote ad azionamento idraulico (super rifinita) oltre ad un efficiente impianto di climatizzazione a gestione totalmente elettronica completano il quadro. Durante i severissimi test condotti negli anni precedenti, qualcosa è riuscito a trapelare sui media, pertanto alla presentazione avvenuta al Salone di Ginevra nel 1989 si scatena la corsa per accaparrarsi un esemplare. Per averne una l’attesa è di quasi 2 anni.
La gamma è composta da due versioni a 6 cilindri di 2996cc con potenze di 190 e 231cv (rispettivamente con testata a 12 e a 24 valvole) e dal nuovissimo V8 di 4973cc con testata a 4 valvole per cilindro e ben 326cv. Nel 1992 la gamma si arricchisce della versione dotata del V12 di 6 litri sempre con testata a 4 valvole per cilindro e potenza di ben 394cv mentre la 500 a causa del cambio della tipologia del sistema di iniezione vedrà la sua potenza ridotta a 320cv. Nel 1993 come avvenuto per la W124 si assiste al cambio di denominazione anche per la R129, pertanto la sigla SL comparirà prima della cilindrata. Sempre nello stesso anno la motorizzazione 3200 a 24 valvole sostituisce la 3000-24 valvole, stessa potenza ma erogazione più fluida, mentre la 3000 12 valvole viene sostituita dalla nuova unità di 2800cc con 193cv.
Tutti i motori proposti sono ora ad iniezione totalmente elettronica. Nel 1995 viene operato un primo restyling che interessa all’esterno paraurti e fascioni in tinta con la vettura e non più coordinata, la calandra passa da 7 a 6 lamelle e cambia la colorazione dei fari posteriori. E’ disponibile come optional un hardtop con tetto completamente in cristallo. All’interno qualche modifica di dettaglio ma nessun vero stravolgimento.
Nel 1998 un secondo facelift caratterizza la R129, le novità sono soprattutto nel vano motore. Spariscono i 6 cilindri in linea, sostituiti da motori con architettura a V sempre a 6 cilindri e nelle cilindrate di 2.8 e 3.2 con potenze rispettivamente di 204 e 224cv, mentre il 5 litri passa da 4973 a 4966cc e 306cv di potenza. Invariata la SL600. Piccole modifiche all’esterno comprendenti i fari posteriori ora a 3 lamelle, diverso disegno delle feritoie nel fascione tra parafango anteriore e portiera e cerchi in lega di nuovo disegno giusto per citare i più importanti. All’interno modifiche di dettaglio e nelle dotazioni caratterizzeranno le versioni della “terza serie”. La produzione termina nell’estate del 2001 204.940 esemplari comprese le pregiate e rarissime versioni curate da AMG (SL 50-60-70-73) che dal 1992 è entrata nella grande famiglia Mercedes-Benz. Modello di interesse storico, anzi considerata una istant-classic sin dal debutto, oggi vede il suo interesse crescere sia per la bellezza e le caratteristiche tecniche che la contraddistinguono.

Una R129 oggi:
Se non si è più che esperti del modello e non si hanno ottime risorse per il recupero dei ricambi e delle maestranze per intervenire su guasti e/o restauri conviene cercare un esemplare in ottime condizioni.
Ispezionare bene la vettura e provare più volte tutti i dispositivi, se è vero che motore, cambio e meccanica sono in generale molto affidabili non è sempre così per le tante centraline elettroniche: ABS, ASR, clima, movimento del soft-top ecc.

Testo del socio Domenico “Cinesino”