La V126 500 SEL del socio Matteo “Mattori”

La C126 560 SEC del socio Francesco P.

La W126 è stata presentata al Salone di Francoforte nel settembre del 1979, è stata l’ammiraglia Mercedes di transizione tra una vecchia concezione di auto di lusso e una più moderna, attenta alla congiuntura dell’epoca. In quegli anni si andava incontro ad una crisi economica ed energetica che imponeva scelte coerenti: minori consumi e maggiore efficienza in generale.

Mentre la precedente W116 faceva gran sfoggio di cromature ed acciaio su una linea piuttosto massiccia, la W126 alleggeriva, sia nella linea che nella sostanza, l’immagine della classe S (sonderklasse, serie speciale) adottando nuovi materiali più leggeri, e una linea innovativa ed aerodinamica, frutto della felice mano dello stilista Bruno Sacco (Udine12 novembre 1933), che seppe disegnare un corpo vettura morbido, elegante e pulito.

Al fine di ridurre il peso della vettura, si sostituirono molte parti in acciaio, come i paraurti, che diventarono di poliuretano armato con fibra di vetro.

Il cx era di appena 0,37, ottimo risultato per l’epoca, a conferma del brillante lavoro dello stilista italiano. Per il geniale Sacco fu il primo esercizio come responsabile del design della casa di Stoccarda.

La versione limousine della W126, caratterizzata dalla sigla SEL, venne presentata in contemporanea alla versione normale e prevedeva un allungamento del passo della vettura di 14 centimetri ad aumentare la distanza tra i sedili anteriori e la panca posteriore offrendo più spazio e maggior comfort ai passeggeri posteriori. 

La coupé SEC, vide la luce nel 1981 in concomitanza con l’uscita di produzione della “vecchia” coupé SLC 107 derivata dalla roadster SL 107.

La prima serie della W126 prevedeva quattro motori:

280S, la versione più economica, sei cilindri a carburatore di 2.8 litri in grado di erogare 156 CV, già impiegato sulla precedente W116

280SE, dotata dello stesso motore, ma alimentato ad iniezione meccanica (E sta per Einspritzung, iniezione) Bosch K-Jetronic, 185 CV, già impiegato sulla precedente W116

380SE, montava un nuovo motore V8 in lega leggera realizzato sulla base del precedente 3.5 M116. Tale motore raggiungeva la potenza massima di 218 CV;

500SE, al momento del lancio la versione di punta, equipaggiata con un V8 da 5 litri che garantiva fino a 265 CV.

I motori a sei cilindri avevano di serie il cambio manuale a quattro marce, le otto cilindri un automatico a quattro rapporti

Tutti i motori ad iniezione erano disponibili nelle versioni SEL mentre la SEC accoglieva solo gli otto cilindri 380 e 500.

Nel 1985 ci furono parecchie modifiche, in sostanza una seconda serie:

  • Nuovi cerchi da 15 pollici al posto di quattordici e pneumatici ribassati
  • Paraurti e fascioni ridisegnati
  • Funzione “economy” per il cambio automatico
  • Modalità di sollevamento per il tetto apribile
  • Nuovi alloggiamenti per gli altoparlanti posteriori
  • Nuovo disegno della cappelliera
  • Nuovi pulsanti alzavetri
  • Disegno dei rivestimenti dei sedili modificato.

La nuova gamma dei motori:

260SE, nuova versione d’ingresso solo per alcuni mercati, iniezione meccanica Bosch K-Jetronic e cambio a cinque rapporti, 166cv 

300SE, sostituisce la 280, cambio manuale a cinque rapporti, iniezione Ke-Jetronic, fino a 188cv

420SE, V8 4.200cc al posto del 3.800cc, cambio automatico a quatto rapporti, iniezione Ke-Jetronic, fino a 224cv

500SE, V8, cambio automatico a quatto rapporti, iniezione Ke-Jetronic, fino a 252cv

560SE, nuovo motore top di gamma, V8, cambio automatico a quatto rapporti, iniezione Ke-Jetronic, fino a 299cv

Esistevano anche motori diesel 300 e 350 solo per mercati americani

N.B. Le potenze dei motori variano nel corso degli anni a seguito di adeguamento alle norme anti inquinamento con l’applicazione di catalizzatori

La W126 rappresenta una svolta epocale nella progettazione automobilistica e si può considerare un’auto innovativa da molti punti di vista. 

Ciò la rende perfettamente godibile anche oggi, se si ha l’accortezza di acquistare un’auto in ottimo stato e se non consideriamo i consumi notevoli (nonostante gli sforzi dei progettisti dell’epoca per limitarli).

La guida e la vita a bordo sono gratificate dall’abitabilità, dalla luminosità, dalla silenziosità dall’abitacolo e dai sedili comodissimi con regolazioni elettriche. Si può perfezionare il comfort con sedili riscaldabili sia davanti che dietro.

Molte dotazioni erano a richiesta ma la maggior parte degli esemplari attualmente in circolazione sono proprio quelli più accessoriati!

Tra le varie opzioni: tetto apribile, aria condizionata anche automatica, regolatore di velocità (tempomat), impianto audio a 4 altoparlanti con antenna elettrica, clacson bitonale, lava-tergi fari, alette parasole con illuminazione, luci di cortesia, sedili di pelle o velluto. Si poteva completare la dotazione con frigorifero nel bagagliaio, riscaldatore programmato, sospensioni idropneumatiche auto livellanti. 

Le misure:

Larghezza: 1820mm

S/SE Lunghezza: 4995mm Passo: 2935mm

SEL: Lunghezza: 5135mm Passo: 3075mm

SEC: Lunghezza: 4910mm Passo: 2850mm

 

Una 126 oggi

Se si volesse acquistare un esemplare per uso regolare, meglio orientarsi su vetture in ottimo stato con storia documentata. Il restauro di auto compromesse si può rivelare molto costoso e frustrante. La W126 era un’auto di lusso negli anni ’80 con costi di manutenzione e gestione impegnativi e lo è ancor di più oggi con l’inevitabile logorio che il tempo genera. Particolare attenzione si deve rivolgere al sottoscocca, preda di corrosione specialmente nei paesi freddi dove le strade venivano cosparse di sale, al meccanismo del tetto apribile, alle componenti dell’avantreno gravato del notevole peso del motore. I meccanismi dei vetri elettrici si guastano facilmente così come i relè delle pompe benzina e le pompe stesse (due nel caso delle seconde serie). Altri componenti tipica fonte di problemi posso essere: regolatore pressione benzina, distribuzione benzina, accumulatore benzina, calotta spinterogeno e cavi candele.

Le sospensioni idropneumatiche aumentano in modo esponenziale il comfort a patto che siano in ottimo stato, altrimenti possono diventare davvero problematiche.

Molti ricambi sono disponibili dalla rete ufficiale, ma spesso sono molto costosi, fortunatamente molti particolari si possono trovare su internet, dove esiste un vivace mercato. Tra appassionati del marchio Mercedes e sul sito Stelle Cadenti è facile trovare consigli e segnalazioni per mantenere in perfetta efficienza il proprio mezzo in uno spirito di condivisione efficace. La W126, inoltre, pur essendo più tecnologica rispetto alla progenitrice W116, offre l’opportunità di svolgere molti lavori di manutenzione e piccole riparazioni in autonomia seguendo vari tutorial in rete, risparmiando parecchio sulla manodopera e alzando il livello di gratificazione personale!

Testo del socio Matteo “Mattori”

La V126 500 SEL del socio Matteo “Mattori”

La C126 500 SEC del socio Vittorio “VITTORIO.T”